Se non ora, quando? | Luna Piena ♈︎ — Ottobre 2025
.La Luna Piena del 7 ottobre, a 14° dell’Ariete, si staglia sotto il dominio silenzioso di Marte in Scorpione. Prima Superluna dell’anno astrologico, detta Luna del Raccolto, unisce la vitalità del fuoco alla sapienza dell’acqua. Le Siluetas di Ana Mendieta ne incarnano il significato, trasfigurandosi di continuo in terra, fuoco, sangue, cenere. È ora di inscrivere la propria presenza nel mondo.
INDICE
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Scoprire come la fantasia e l’esitazione guidano la nostra energia creativa.
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L'Ariete secondo i Veda e il potenziale tra impulso e resa
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Il tempo per l’audacia è adesso.
"Alma, Silhueta em Fogo" (1975) di Ana Mendieta dalla sua " Serie Silueta.
RIMANDARE È UN PIACERE?
Avete mai notato come il rimandare contenga una dolcezza obliqua? Quella sensazione quasi erotica di coltivare progetti nel tepore della fantasia, schivando il rischio brutale dell'esecuzione. Come se la sola possibilità di un’azione valesse più dell’azione stessa.
Il primo plenilunio di ottobre si colloca in questo interstizio psichico: tra la fantasia di bruciare e la riluttanza a consumarsi, col pensiero che si trastulla nella possibilità senza mai collassare nella forma.
«Possiamo fidarci del fuoco a condizione di sapere che la sua legge è di estinguersi o di bruciare.»
— Marguerite Yourcenar
L’astrologia popolare ama dipingere l’Ariete come un guerriero che non teme la battaglia. In verità, il suo coraggio si manifesta solo nell’assalto: sprezzante del pericolo, eccelle nell’attacco, vacilla nella resistenza, cede nella conclusione.
Detta anche “Luna del raccolto”, la prima Superluna dell’anno cade sotto la sua costellazione, accompagnata da un moto marziale che naviga le acque scorpioniche, dove il duello cede il passo all’autopsia. Raccogliere significa separare il grano dalla paglia, distinguere ciò che nutre da ciò che zavorra.
L’unione dei due transiti - Luna in Ariete e Marte in Scorpione - orchestra una dialettica di fuoco e decomposizione.
Nonostante la spinta verso l’ignoto, la psiche è richiamata a ciò che resta incompiuto. Le questioni irrisolte agiscono come masse invisibili, esercitando una forza centripeta sui desideri: li attirano indietro, li trattengono nell’orbita del già vissuto. Si può cambiare scenario — partner, lavoro, città — ma se i residui karmici non vengono disinnescati, replicheremo gli stessi schemi. Chi inverte o ignora questa progressione condanna sé stesso alla coazione a ripetere.
DIVENIRE È BRUCIARE
Gli antichi Veda collegavano l’Ariete a Agni, dio del fuoco sacrificale e principio di purificazione. Stando all’attuale cielo astrologico, il sacrificio richiesto è l’abbandono dell’immobilità, la resa alle leggi del mutamento.
Ogni atto di coscienza autentica nasce da questa disponibilità a consegnarsi al divenire.
Il bisogno di riconoscimento, tema centrale di questa lunazione, cela un'insidia che merita attenta disamina. Sovente la psiche umana sviluppa quella che potremmo definire "soddisfazione negativa": un sottile godimento nel sentirsi incompresi o trascurati o nel rimuginare su ciò che non è stato. Questo meccanismo permette all'individuo di ricevere attenzione (attraverso lamento, vittimizzazione, protesta) senza dover correre il rischio dell'esposizione autentica. Un piacere sterile, ma rassicurante: un inganno masochistico di continuare a sentirsi vivi, come criceti nella ruota.
Prendere coscienza di questa dinamica consente di vedere la sofisticata natura controllante che è alla base della procrastinazione: un modo di tenere il nostro potenziale in ostaggio, per timore che, realizzandosi, riveli la propria imperfezione.
«Perché prepararsi alla vita e non viverla?»
— Boris Pasternak
SE NON ORA, QUANDO?
L’agnello arietino — simbolo di rinascita e di passaggio — rappresenta la disponibilità a offrire ciò che si è, non ciò che si vorrebbe essere.
L’archetipo spinge al movimento. È la forza che rompe l’indugio, che preferisce l’errore al torpore. Quando la prontezza all’azione si perverte in impazienza (volere tutto e subito), l’energia creativa si infantilizza; quando si radica nella responsabilità, diventa principio di libertà e sorgente di consapevolezza.
In questa prospettiva, ogni atto di felicità è il risultato di un atto volitivo, dipendente da noi, non semplicemente uno “stato d’animo”. Espandere la vita significa scegliere di partecipare al suo flusso, invece di osservarlo da lontano (Assagioli docet).
«Siamo dominati da tutto ciò con cui ci identifichiamo, possiamo dominare tutto ciò da cui ci siamo disidentificati»
— Roberto Assagioli
Nel cielo di ottobre, il fuoco e l’acqua si confrontano come due forze pedagogiche: l’una impone movimento, l’altra profondità. Dalla loro paziente frizione nasce il processo di metamorfosi.
La fiamma primordiale di Agni arde nell’altare intenzionale di ciascuno, attendendo che l’azione ne risvegli la presenza.
Il sacrificio richiesto è uno solo: l'illusione della staticità, la fantasia del controllo, la tentazione della procrastinazione (anche quella travestita da prudenza) sono solo modi di rinviare la vita.
Ciò che cambia nel mondo esterno riflette il lavoro silenzioso di ciascuno su se stesso, attraverso la revisione consapevole di parlare e pensarsi in modi nuovi.
Forse ora è tempo di verificare quale audacia dorma nelle nostre profondità. Non domani, non altrove. Adesso.



Riproduzione riservata © | Scritto da Giuseppina Mendola | Founder di Sintesi Aurea
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