Lilith in Scorpione: l’arte di rinascere attraverso la ferita


Il “Rilievo Burney” è un altorilievo di terracotta, risalente al II millennio a.C. e di probabile fattura paleobabilonese.

Ogni civiltà ha esiliato Lilith a modo suo. Il mito l’ha trasformata in demone, la religione in peccato, la storia in sussulto. Il mito di Lilith porta con sé l’eco di una ferita antica: l’inaccettabilità del desiderio femminile e della sua forza insubordinata.


È la notte del mondo che ci visita: il buio amniotico che precede la creazione, l’invisibile che reclama sostanza, il segreto delle pulsioni represse, delle volontà inquiete, delle creazioni abortite per paura della propria grandezza.


Lilith è l’archetipo del femminino arcaico.

Preesistente ad Eva e fatta della stessa sostanza di Adamo, non accettando di sottomettersi a lui, fuggì via dall’Eden. Nasce in eclissi lunare: da allora è il simbolo dell’esilio e della forza che non si lascia addomesticare.


Il passaggio attraverso il segno presieduto da Plutone.

Lo Scorpione oggi ne diventa grembo e arena. Qui, il rimosso si fa carne, il veleno si fa cura, il desiderio si fa parola, l’inconscio si fa creazione. Il trauma diventa coscienza. Lilith smette di essere spettro e trasmuta la propria condanna e “mette giudizio”: la vera ribellione non è nell’ira momentanea, ma nella creazione ostinata.

Two Women with the Signs of Libra and Scorpio (1517–20) | Marcantonio Raimondi


Per secoli, il femminile è stato infatti recluso nel sogno della Musa, eterea e immobile.

Le artiste l’hanno capito per prime: la libertà non è dire “no”, ma costruire alternative. Lilith in Scorpione non è una rivolta gridata, è una rivoluzione certosina, che lavora nelle crepe dell’ordinario per ribaltare le strutture senza bisogno di proclami. 

Lo Scorpione, simbolo di rigenerazione, segna così un passaggio importante per la sua Storia: da vittima/strega a voce/creatrice.  Lilith ha capito che la vera emancipazione è nella capacità di prendere la parola e riscrivere da soggetti la propria vita.




Intanto, Venere retrograda in Pesci scava nei sentimenti, svelando dipendenze emotive e illusioni romantiche, mentre i transiti in Ariete esigono scelte nette, senza più dubbi o zone d’ombra. Lilith in Scorpione è la sintesi di questo scontro.

Lady Lilith (1867) | Dante Gabriel Rossetti



La libertà non è un atto di spettacolo, ma di disciplina. È il gesto quotidiano con cui si riforma la propria esistenza in opera di volontà. E allora, cosa scegliamo? Il veleno dell’autonegazione o l’antidoto della creazione?



Lilith in Scorpione ci invita a esplorare il sentiero dei nostri impulsi più profondi: non per addomesticarli, ma per lasciarli fiorire. Il suo è un messaggio oracolare, eracliteo, in cui la discesa nell’ombra e l’ascesa alla consapevolezza sono la stessa strada.



“La strada per cui si sale e per cui si scende è una: la stessa”. - Eraclito

Testi e Art Direction di Giuseppina Mendola

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