IlTeatroal tempo presente: quali sono gli spettacoli imperdibili questo mese?
🎭 Il Teatro al tempo presente è il nuovo format di Sintesi Aurea, pensato per chi sa che la scena non è solo palco, ma specchio del mondo. Dai palcoscenici sperimentali alle grandi produzioni, dalle storie riscritte a quelle ancora da inventare, qui troverai il meglio del teatro che sta segnando il nostro tempo.
Perché l’arte più antica sa sempre come parlare al presente.
Segui la rubrica e scopri cosa non puoi perdere, tra ricerca, tradizione e nuovi linguaggi.
Un grido silenzioso che si fa carne, affondando nel cuore oscuro del mito di Frankenstein: Motus ritorna con una performance che è rito, corpo e delirio, per chi non teme di guardare negli occhi il proprio demone.
Il testamento visionario di David Bowie, scritto insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh, prende vita in un’opera onirica che fonde sogno e realtà, musical e spettacolo, danza e video-arte, per un viaggio nei labirinti incrociati della mente e dell’anima umana. Con Manuel Agnelli nel ruolo di Newton.
L’Odin Teatret di Eugenio Barba rilegge l'eredità di Amleto, interrogandosi sul peso delle generazioni passate e sul futuro dei giovani per un ciclo di imperdibili cinque repliche.
Irina Broook racconta la fine del mondo in tre atti per esplorare le contraddizioni dell'animo umano attraverso le musiche di Weill, in una produzione che unisce ironia e critica sociale.
5–10 maggio 2025 – Piccolo Teatro Studio Melato, Milano
Antonio Latella trasforma un caso di cronaca in un potente atto d'accusa teatrale, dove quattro donne sfidano pregiudizi e ingiustizie subite da una giovane peruviana la cui statura “troppo mascolina” assolve in prima istanza i suoi stupratori.
27 maggio – 1 giugno 2025 – Piccolo Teatro Grassi, Milano
Liv Ferracchiati indaga l'identità maschile e il rapporto madre-figlio in una narrazione intima e ironica, secondo capitolo della sua trilogia sull'identità. Protagonista uno scrittore sulla trentina alla ricerca della propria rotta.
Una rilettura contemporanea della “Tempesta” di Shakespeare, dove il naufragio diventa metafora di rinascita e introspezione. L’opera-testamento di Shakespeare, alla ricerca di cosa rimane della poesia, dell’immaginazione, del sogno nel nostro mondo di iperconnessioni.
The Cloud esplora i fenomeni naturali/artificiali delle nuvole e la loro complessa relazione materiale e simbolica con l’azione umana, fondendo sulla scena video, materiali d’archivio, suono, illuminazione, testo e movimento, per una critica radicale del potenziale di collasso globale nell’era dell’Antropocene.
Rubrica a cura di Giuseppina Mendola
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